
Volevo essere un grande mago, proprio come Silvan che nel cappello pescava sempre la carta giusta. Da bambino passavo ore davanti alla tv per scoprire come facesse. Facevo esperienza coi compagni di scuola durante l’intervallo. “10 lire se indovino la carta che hai estratto dal mazzo”. Vincevo sempre io.
A loro piaceva quando tiravo fuori il fiore dal bastone, io detestavo fiori e colombe, scontato il risultato, niente da guadagnare. Nessun trucco, solo sesto senso. Ero dotato.
Ragioneria serale giusto per avere un pezzo di carta, il tempo ho sempre preferito usarlo per studiare le best practice di chi si è fatto strada usando solo l’istinto creativo. Anche la laurea in economia è stata solo una formalità necessaria ad aprire le porte che mi interessavano, ne sapevo già più di tutti i libri e dei boriosi esperti bocconiani che si dicevano prof…professanti professionali della professione di fede che prima o poi ci porterà a Roma…contenti voi… L’esperienza sul campo invece, quella si che ti risveglia l’adrenalina come se stessi cavalcando l’onda perfetta…coltivo da sempre onde esperienziali per il piacere dei sensi, ma ahimè la burocratica standardizzazione imperante traduce la parola ‘merito’ in una pila sempre più alta di attestati e certificazioni delle conoscenze, delle onde non sa che farsene. Mi sono adeguato senza troppi problemi, profilo basso e pedalare.
Bisogna pur campare. Sono diventato un oscuro contabile in un’azienda di alta minuteria metallica; prima nota, registrazione fatture e via dicendo, uno scoglionamento quotidiano come pochi che non da nell’occhio. Tra una fattura e l’altra ho continuato ad approfondire e praticare le magie ondivaghe degli investitori e trader più sgamati.
I colleghi se ne sono accorti, buon per loro. Ho barattato il silenzio sulle mie attività parallele in orario di lavoro con qualche consiglio di terza scelta. Quelli di prima scelta no, è il mio il portafoglio che si riempie sempre per primo. Anche il capo, alla macchinetta del caffè, ha capito che ho fiuto. In cambio di consigli (a lui la seconda scelta) mi ha sempre più coinvolto nella messa a punto della strategia finanziaria.
Vive la vie! Tempo due anni e ho fatto il grande salto, il mago si è messo finalmente in proprio a inventare e vendere nuove magie. Creare dal nulla valori inesistenti per quei coglioni d’investitori che si credono maghi e non sono nessuno, far sparire la grana all’ombra di qualche paradiso…Il lavoro stanca, e poi tengo casa e famiglia su una spiaggia incantata alle Isole Vergini, onde infinite da cavalcare.
Corsi e ricorsi. Ogni tanto capita anche ai migliori, un cliente più sveglio degli altri, i trucchi dei maghi di infima serie che fanno crollare le Borse, la Finanza che deve far quadrare il bilancio, spara nel mucchio e c’azzecca…m’azzecca…Tant’è.
La quiete della cella monacale favorisce lo studio, lo scambio di esperienze con il mio coinquilino mi sta aprendo orizzonti inesplorati. Lancerò i nuovi trucchi appena fuori di qui. Il pantheon dei grandi maghi è sempre più vicino.
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